Le fortificazioni realizzate sul confine orientale rappresentano un patrimonio storico unico di valenza internazionale. L’estensione del sistema difensivo nella sua interezza è imponente: solamente nella zona della Carnia e del Tarvisiano sono presenti più di quattrocento strutture, alle quali si aggiungono le oltre novecento edificate nella pianura friulana. Queste fortificazioni sono state realizzate in periodi diversi: prima dal fascismo, tra gli anni Trenta e Quaranta (il cosiddetto “Vallo Alpino del Littorio”), e poi, a partire dagli anni Cinquanta, dall’Esercito Italiano e dalla NATO.
Per valorizzare questo straordinario patrimonio storico è nato il progetto Frontiera Est, realizzato in collaborazione tra l’Università degli Studi di Udine, l’Associazione culturale Friuli Storia e il centro studi per la guerra fredda dell’Università di Harvard, con il sostegno dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
Rassegna stampa
- Martino Cervo, Svelati 1.300 rifugi voluti dalla Nato per proteggere il nostro fronte Est, La Verità, 3 marzo 2023
- Tommaso Piffer e Mark Kramer, Nasce Frontiera Est. Struttura militari bunker e avamposti della Guerra Fredda, Messaggero Veneto, 5 marzo 2023
- Paolo Piovesan, Friuli, a passeggio tra i bunker della frontiera est, Il Gazzettino, 10 marzo 2023